giovedì 31 marzo 2022
mercoledì 30 marzo 2022
martedì 29 marzo 2022
MANCINI RESTA, COSI’ COME I PROBLEMI DEL CALCIO ITALIANO. INTERVENTO DI ANGELO BARNABA (Avvocato Stella d’Argento al merito sportivo)
E’ notizia di ieri il ripensamento di Roberto Mancini, che avrebbe deciso di non dimettersi più dopo aver fallito la qualificazione al Mondiale in Qatar. Resterà quindi C.T. della Nazionale, onorando il contratto sottoscritto nel maggio 2021 (scadenza 2026, 3 milioni di euro netti all’anno).
Una conclusione prevedibile e tutto sommato accettabile, soprattutto per la mancanza di alternative adeguate alla delicatezza dell’incarico: forse solo Ancelotti (mago nella gestione dei suoi team) e Gasperini (uno dei pochissimi capaci di proporre in Italia un’idea differente di calcio, più in linea con l’intensità richiesta a livello internazionale) potevano apparire soluzioni di profilo, ma difficilmente sarebbero stati subito disponibili.
A mio avviso Mancini ha sbagliato tante scelte, all’indomani del grande successo dello scorso luglio a Wembley. E tuttavia, crocifiggendo il C.T. dopo la mancata qualificazione, che fa il paio con quella di 4 anni fa (con Ventura in panchina), si sarebbe consumato null’altro che il consueto rito pagano: offrire, figurativamente, un sacrificio umano per espiare le colpe di tutti, attivando in quel modo un (penoso) meccanismo autoassolutorio da parte delle componenti maggiormente responsabili degli attuali risultati.
La verità è che vincere gli Europei, al culmine di una lunga striscia positiva, è stato come cogliere una rosa nel deserto. Perché solo di deserto si può parlare, in termini di risultati, per il calcio italiano negli ultimi 15 anni.
Al di la’ del fatto che non giocheremo il secondo Mondiale di seguito, in questo lunghissimo lasso di tempo le squadre di club hanno vinto una sola volta la Champions League, con l’Inter nel 2009/2010. Interessante ricordare con che formazione:
Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso; Pandev, Sneijder, Eto’o; Milito. All: José Mourinho
Non un italiano nell’undici titolare, guidato da un tecnico portoghese.
Se parliamo di Europa League, per trovare l’ultimo successo di una squadra italiana dobbiamo andare indietro addirittura di 23 (ventitre!) anni: fu il Parma ad aggiudicarsi il trofeo, nella stagione 1998/99. Da allora più nulla, in una competizione che ha visto trionfare nel 2009 anche gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, club di riferimento di quel Donbass che è proprio l’attuale epicentro del conflitto iniziato con l’invasione da parte della Russia poco più di un mese fa.
Forse basterebbe avere un po’ di memoria per rendersi conto che l’impresa eccezionale è stata vincere gli ultimi Europei e che il resto è null’altro che la (dolorosa ma ineluttabile) conseguenza di un sistema vecchio ed arroccato su sé stesso, che corre a larghe falcate verso il baratro dell’implosione.
I club sono quasi tutti pieni di debiti, ma malgrado questo sono pochi quelli che hanno sposato progetti sostenibili. Vale soprattutto per i massimi livelli, diventati facile preda per investitori stranieri, attratti dalla possibilità di fare shopping a prezzi di svendita… per fine attività. Ma in realtà, in qualunque categoria la sopravvivenza è legata – per la quasi totalità dei sodalizi – all’apporto diretto e continuo di qualche mecenate alla ricerca di emozioni/visibilità e/o intento a perseguire altri interessi economici, servendosi del calcio come strumento di penetrazione sociale.
Al netto di poche eccezioni, vetusti e impresentabili, e non solo per gli attuali standard internazionali, sono i nostri stadi, spesso privati finanche della manutenzione ordinaria ed abbandonati ai guasti dell’usura e del tempo.
La governance, che dovrebbe promuovere i necessari cambiamenti, appare a sua volta troppo datata per esprimere una vision di profilo moderno e troppo debole per imporre riforme strutturali. Le quali, per essere accettate da tutte le componenti, dovrebbero compendiare strategie win – win, elaborate facendo ricorso ad una progettualità ineccepibile e rigorosa, quasi scientifica nella pianificazione dei vantaggi sul medio/lungo termine.
Quanto ai protagonisti in campo, dice molto il fatto che il giocatore icona della Serie A sia attualmente Zlatan Ibrahimovic, a 40 anni il volto più noto e ricercato dai grandi brand per pubblicizzare prodotti e servizi. Come del resto Giorgio Chiellini, 37 anni, altro super veterano. Mentre solo pochissimi club hanno il coraggio di investire seriamente sui migliori giovani talenti, lanciandoli nel nostro massimo campionato intorno ai vent’anni, come accade all’estero, in quella che è di sicuro una fase decisiva della loro carriera. Viceversa, molti di loro devono accontentarsi di giocare nel Campionato Primavera, anche quando militano in società che non lottano per vincere il campionato o accedere alla Champions League.
Quanto ai tifosi, manca il ricambio. Perché le nuove generazioni non riescono ad appassionarsi ad un prodotto così poco attrattivo: basta guardare le partite della Premier League per rendersi conto della differenza di velocità del gioco (che richiede maggiori abilità tecniche e qualità fisiche) e dell’adrenalina che produce negli spettatori, tenendoli avvinti. In Italia invece le gare sono esasperatamente tattiche, i ritmi bassi, le pause continue, anche per i tanti interventi dei direttori di gara: con queste premesse, è difficile conquistare un pubblico giovane, che viaggia su ben altri ritmi e frequenze.
Un cenno finale all’informazione sportiva: anche i grandi esperti e gli analisti che pontificano in TV sembrano ormai fuori tempo e le loro analisi spesso peccano di saccenteria ed autoreferenzialità. Tra pseudo virtuosi del linguaggio, alla perenne ricerca della frase ad effetto, ed iracondi “a comando”, per i quali i toni – sempre eccessivamente alti - che utilizzano per attirare l’attenzione ed attizzare la polemica sembrano contare molto di più dei contenuti.
In definitiva, il calcio italiano mi appare solo vittima di sè stesso e dei suoi atavici vizi, dai quali di tanto in tanto finge di voler guarire. Prigioniero della sua idea di grandezza, benchè sia ormai da tempo evaporata.
Ricorda un po’ Zeno, il personaggio dell’opera di Italo Svevo, e la frase iconica del romanzo di cui è protagonista: “Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio, perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente”.
Angelo Barnaba
Avvocato
Stella d’Argento al merito sportivo
Al via la 37° edizione di Vivicittà
La prossima domenica 3 aprile prende il via la 37° edizione di Vivicittà, corsa per la pace, manifestazione podistica internazionale a carattere competitivo sulla distanza di 10 chilometri a cui sarà affiancata una passeggiata ludico motoria di 3,3 chilometri.
La manifestazione si svolge nella stessa giornata in oltre 60 città in Italia e nel mondo, con partenza unica in contemporanea data attraverso i microfoni radio di RAI GR1.
La gara attraverserà la città in un percorso che prevede un circuito di 3,3 Km da ripetere tre volte per gli atleti impegnati nella corsa competitiva, una per coloro che partecipano alla passeggiata ludico motoria.
Partenza da piazza Garibaldi - via XXIV Maggio - via San Domenico - via San Giacomo - vico VI San Giovanni - via Piccioni - vico II Sulis - via Sulis - piazza San Giacomo - via San Domenico - portico Romero - via Garibaldi - via Iglesias - piazza Gramsci - via San Lucifero - via San Gregorio Magno - via Logudoro - viale Cimitero - via Dante Alighieri - piazza San Benedetto - via Paoli - piazza Garibaldi
“Siamo felici di accogliere questa importante iniziativa che ci consente di esprimere le potenzialità della nostra città in termini di sport, salute ed impegno nel sociale, nell'interesse comune di ripartire dopo un periodo difficile come quello che abbiamo attraversato. Ringraziamo gli organizzatori, i partecipanti e tutti gli appassionati che prenderanno parte all'evento per l'impegno che hanno dimostrato.” così l'assessore allo Sport Andrea Floris.
Saranno diversi i divieti sosta, di transito e cambio di senso di marcia lungo il percorso della manifestazione, a partire da sabato 2 aprile, secondo quanto disposto dall'Ordinanza del dirigente della Viabilità n. 606 del 23 marzo 2022, scaricabile dal link sotto indicato.
Per Roberto Ghiretti “è il futuro che pilota il presente”
“Roberto Ghiretti è un gentiluomo dell’altro secolo” ha esordito con queste parole Giovanni Malagò in occasione del convegno “Lo sport, la più grande rete sociale del Paese: verso una moderna società sportiva” che si è tenuto a Roma, nel prestigioso Salone d’Onore del CONI, venerdì 15 ottobre. Ed ha continuato: “Ma quando poi ti siedi ad ascoltarlo mentre ti racconta idee e progetti, rimani affascinato dalla sua capacità di guardare al futuro, di immaginarlo da qui ai prossimi venti anni.”
Il presidente del CONI con la sua tradizionale oratoria, contrassegnata da paradossi e ossimori concettuali, non è andato molto lontano nel descrivere, in pochi tratti, Roberto Ghiretti, fondatore di SG Plus Ghiretti & Partners (che quest’anno, proprio in occasione del convegno, ha festeggiato i 20 anni di vita) e autore del libro “E’ il futuro che pilota il presente – Il ruolo della società sportiva nel territorio, tra idea e realtà” (Kriss editore, pg. 160, € 16,00).
lunedì 28 marzo 2022
Lo sport femminile contro ogni stereotipo . A cura di MATTIA ANTONIO ALA
Insieme alle classi di tre licei cittadine ci saranno due sportive d’eccezione: Luana Pilia, nata a Carbonia, è stata campionessa nazionale, europea e mondiale di pattinaggio.
Appartiene al gruppo Legend, gli ex campioni ambasciatori di Sport e Salute.
Najla Aqdeir è una mezzofondista nata in Libia, tra le migliori atlete in Italia nella categoria che, grazie allo sport, è sfuggita agli abusi e alle nozze forzate in Africa.
Le classi dei licei cagliaritani che ascolteranno le loro storie sono quelle che partecipano al progetto We Can Play Futsal, impegnate in lezioni di calcio femminile (in ogni caso coinvolti anche i maschi) e laboratori sul rispetto di genere, per un totale di 12 ore per ciascuna classe di ciascun istituto.
Il progetto We Can Play Futsal - organizzato a Cagliari dalla Mediterranea Calcio a 5 in collaborazione con l’Associazione Donna Ceteris- attiva su tutto il territorio nella lotta alla violenza di genere e nel sostegno alle donne che ne sono vittima - è stato presentato, condiviso e approvato dalla Commissione Consiliare Permanente Pari Opportunità del Comune di Cagliari presieduta da Stefania Loi, che ha coinvolto gli assessorati competenti alle Pari Opportunità, Pubblica Istruzione e Sport.
All’evento, patrocinato dal Comune di Cagliari, interverranno gli assessori Rita Dedola e Andrea Floris, e la presidente della Commissione Pari Opportunità Stefania Loi.
We Can Play Futsal ha ricevuto anche il patrocinio della Commissione Pari Opportunità della Regione Autonoma della Sardegna e il supporto della Fondazione Giulini e dell’azienza Fluorsid.
L’incontro si svolgerà a porte chiuse e con il necessario distanziamento, nel pieno rispetto di tutte le normative in vigore per il contenimento dell’emergenza pandemica. Sarà necessario il green pass rafforzato.
domenica 27 marzo 2022
sabato 26 marzo 2022
UN GOL PER L’UCRAINA DOMENICA A BARI IL QUADRANGOLARE DI CALCETTO DELL’ASSOCIAZIONE VITTIME DI GUERRA
La squadra di calcio dei consiglieri comunali, selezionata dal presidente della Commissione consiliare Sport Giuseppe Cascella e capitanata dal consigliere Giuseppe Di Giorgio, parteciperà domenica 27 marzo, alle ore 10, presso il centro sportivo Olimpic Center, al quadrangolare di calcio a 7 “Cannonieri per la pace - Un Gol per l’Ucraina”.
Il torneo, giunto alla terza edizione, è organizzato dall’Anvcg - Associazione nazionale vittime civili di guerra sezione di Bari e patrocinato dal Comune di Bari, Città metropolitana di Bari e Istituto agronomico mediterraneo Ciheam Bari.
Nell’ambito della manifestazione quest’anno sarà lanciata una campagna di raccolta fondi a sostegno dei civili ucraini vittime di una guerra che, ad oggi, secondo fonti ONU, ha causato la morte di oltre 900 persone, ferendone quasi 2000.
Scenderanno in campo le rappresentative dei consiglieri comunali, del Ciheam, dell’Atletico Modugno e del Anvcg, tutti con le magliette “Stop alle bombe sui civili” di Kiev, Mariupol, Kharkiv e Odessa.venerdì 25 marzo 2022
giovedì 24 marzo 2022
mercoledì 23 marzo 2022
Dal Salento all'Atalanta: segna e sogna Cissè. Intervista all’avvocato Roberto Nitto a cura di Andrea Tafuro giornalista di Nuovo Quotidiano di Puglia
Dal Salento all'Atalanta: segna e sogna Cissè. Intervista all’avvocato Roberto Nitto (nella foto sotto) a cura di Andrea Tafuro giornalista di Nuovo Quotidiano di Puglia
LECCE, LA SOCIETA’ GIALLOROSSA STABILISCE IL PREMIO PROMOZIONE. INTERVENTO DI MATTIA ANTONIO ALA
Quanto potrebbero guadagnare i giallorossi in caso di promozione in Serie A
Secondo quanto riporta la testata “Pianeta Lecce”(articolo a cura di Vittorio Murra), il club di via Colonnello Costadura ha già presentato in Lega tutta la documentazione necessaria per un premio collettivo di circa 2 milioni di euro, pronto per essere versato a calciatori e staff tecnico qualora il sogno della promozione nella massima serie dovesse divenire realtà il prossimo maggio.
L’importo totale del premio collettivo si va ad aggiungere agli altri premi individuali, i vari bonus stabiliti in fase di contrattazione con i tesserati e i rispettivi procuratori.
Uno sforzo economico suppletivo da parte di Sticchi Damiani e soci, che certifica la ferma volontà dei salentini di raggiungere la A.
martedì 22 marzo 2022
GABRIELE GRAVINA(PRESIDENTE FIGC): “NESSUNA PAURA. IL FUTURO DEL CALCIO ITALIANO NON PUO’ DIPENDERE DA UN SOLO GOL”. Intervento di MATTIA ANTONIO ALA
Ormai ci siamo.
Il prossimo giovedì a Palermo si disputerà la semifinale playoff valida per la qualificazione ai Mondiali fra Italia e Macedonia del Nord.
In caso di successo in terra siciliana la squadra di Roberto Mancini affronterà in finale martedì 29 la vincente di Portogallo-Turchia.
Tra poco più di una settimana, dunque, sapremo se la Nazionale sarà riuscita o meno a staccare il pass per Qatar 2022.
La pressione è tanta perché, qualora dovessero fallire, gli Azzurri mancherebbero alla competizione iridata per la seconda volta consecutiva, perlopiù da Campioni d’Europa in carica.
Di questo ha parlato il presidente della Figc Gabriele Gravina intervenendo nel corso dell’assemblea elettiva straordinaria della Lega Nazionale Dilettanti.
Di seguito le sue parole: “Non abbiamo paura, non stiamo tremando, temiamo solo la faziosità. Andiamo avanti a testa alta e con decisione, perché il calcio italiano non può basare il proprio futuro su un gol fatto o sbagliato. Dobbiamo abbandonare l’appiattimento sul presente, il futuro ci attende”.
GABRIEL STREFEZZA, ESTERNO OFFENSIVO DEL LECCE, SI E’RACCONTATO A “US LECCE PROGRAM RADIO”, PODCAST DEDICATO A COLORO CHE HANNO SOTTOSCRITTO L’US LECCE PROGRAM. A cura di MATTIA ANTONIO ALA
Come riporta “Pianeta Lecce” (articolo a cura di Filippo Verri) l’esterno offensivo brasiliano del Lecce Gabriel Strefezza è stato il protagonista di un nuovo episodio di “Us Lecce Program Radio”, podcast riservato ai sottoscrittori di “Us Lecce Program”.
Il fantasista verdeoro, che nel Salento sta vivendo la stagione migliore della sua carriera, è infatti il vice-capocannoniere della Serie B con 12 gol, ha raccontato qualche curiosità extra campo, riguardante la sua vita nella città barocca, il rapporto con i compagni, la famiglia.
Di seguito le sue parole: “Lecce è una piazza molto calorosa, mi sono trovato benissimo sin dall’inizio. Sono molto felice di essere qui.
Del Brasile mi manca la mia famiglia. Qui a Lecce vivo con mia moglie, le mie figlie e i cagnolini.
Siamo una famiglia molto tranquilla, nel Salento siamo sereni e vogliamo restarci a lungo.
E’ molto simile al Brasile, c’è sempre il sole, insomma sto davvero bene qua.
Quando ho incontrato mia moglie Larissa avevamo entrambi 14 anni, eravamo al centro commerciale.
Stiamo insieme da quasi 10 anni.
Sono un padre giovane, sto sempre con le mie figlie. Le porto al parco e alle giostre.
Social? Il mio rapporto con i social è tranquillo, cerco di rispondere il più possibile a tutti e mi rendo il più possibile disponibile.
Dolce o salato? Preferisco il dolce.
Compagni? Ho un rapporto
speciale con Gargiulo e Di Mariano, anche con Barreca e Gabriel.
Comunque vado d’accordo
con tutti”.
lunedì 21 marzo 2022
domenica 20 marzo 2022
I COMMENTI DEL POST PARTITA DI PARMA-LECCE. A CURA DI MATTIA ANTONIO ALA
MARCO BARONI (allenatore del Lecce nella foto sotto): “La squadra sta bene psicologicamente, ha giocato con coraggio contro una squadra che ha dei valori importanti anche se non ha la classifica che rispecchia le proprie ambizioni.
I miei ragazzi mi sono piaciuti anche quando siamo stati costretti a scendere vicino la nostra area di rigore. In questo tipo di partite se ti va bene l’episodio la sblocchi.
Ho visto una squadra consapevole e questa consapevolezza ce la porteremo fino alla fine. La squadra dal punto di vista offensivo ha fatto bene tendendo bene il campo.
Ora abbiamo la necessità di recuperare giocatori come Gabriel, Faragò, Bleve e Dermaku. Non abbiamo una rosa di 30 giocatori e quindi abbiamo bisogno di tutti. Tuia ha fatto bene, anche Blin. Poco incisivi in avanti? Non ho avuto questa sensazione”.
GIUSEPPE CARILLO (vice allenatore del Parma): “Abbiamo disputato una bellissima partita, abbiamo concesso poco al miglior attacco della B. L’unico rammarico è non averla vinta, ci è mancato solo il guizzo vincente. I ragazzi hanno fatto un’ottima partita, forse solo alla fine abbiamo perso un po’ di lucidità. Il rigore? Aveva preso la posizione davanti all’avversario, buttarsi quando sei davanti all’avversario mi sembra un po’ così. Forse una spinta c’è stata, ma non giudichiamo l’arbitrato, è stata una buona partita”.
PARMA-LECCE 0-0. INTERVENTO DI MATTIA ANTONIO ALA
Quarto pareggio consecutivo del Lecce: a Parma finisce a reti inviolate
Di seguito la sintesi della gara.
PRIMO TEMPO:
Dopo il pareggio di martedì a Cosenza è di nuovo tempo di campionato per il
Lecce, impegnato quest’oggi a Parma per la trentesima giornata del campionato
cadetto.
Sul terreno del Tardini si accende la sfida fra i Ducali e i giallorossi di Marco Baroni.
Obiettivi differenti per le due squadre, con i crociati che puntano a vincere per sperare in una qualificazione clamorosa ai playoff dopo una stagione deludente nonostante una rosa dall’altissimo tasso tecnico.
I salentini, invece, vogliono riscattare le ultime prestazioni mediocri e tornare in cima alla graduatoria.
Intanto vediamo gli schieramenti iniziali
Il Lecce scende in campo (nella foto, il settore ospiti del Tardini,
nutrito ed entusiasta) con un 4-3-3 con Plizzari, Calabresi, Lucioni,
Tuia, Barreca, Bjorkengren, Hjulmand, Blin, Strefezza, Coda e Rodriguez.
Sponda Parma Il tecnico Beppe Iachini, squalificato, opta per un 3-4-1-2, con Turk, Del Prato, Danilo, Cobbault, Rispoli, Sohm, Bernabè, Man, Vazquez, Tutino, Benedyczack.
Avvio propositivo da parte dei giallorossi, seppur senza reali pericoli per l’estremo difensore avversario Turk.
Il Lecce prova a fare la partita, mentre i padroni di casa cercano di contenere
le avanzate avversarie per poi pungere in contropiede sfruttando la rapidità e
la qualità degli elementi migliori.
Al minuto 13 prima occasione per il Parma: Vazquez sradica il pallone dai piedi di Lucioni sulla trequarti e serve Benedyczak, il quale lascia partire una conclusione interessante col destro. Plizzari, però, disinnesca il tentativo centrale del polacco.
Al minuto
22 proteste degli emiliani per un contatto in area leccese fra Lucioni e Tutino.
Il direttore di gara Rapuano, però, non ravvisa gli estremi per concedere il
penality.
Al minuto 26 secondo contatto sospetto in area salentina fra Barreca e il
solito Tutino.
Anche in questo caso l’arbitro riminese lascia correre.
Questa volta i crociati non la prendono per niente bene , viene anche espulso
un componente dello staff tecnico per proteste all’indirizzo di Rapuano.
Intanto il tecnico Iachini, squalificato quest’oggi, assiste in tribuna al
match dei suoi.
Nell’ultima porzione di partita leggermente meglio i ducali, mentre la squadra
di Baroni fatica a costruire trame di gioco interessanti.
Al tramonto del primo tempo seconda palla gol limpida per il Parma con una
conclusione in diagonale del “Mudo” Vazquez. Plizzari si oppone, poi Tutino e
Man non trovano il tap-in vincente.
Finisce qui la prima frazione di gioco.
SECONDO TEMPO
Al minuto 49 ci prova dalla distanza Hjulmand, palla fuori.
Sul ribaltamento di fronte il Parma è pericolosissimo con Benedyczak:
l’attaccante polacco supera Plizzari in uscita con un pallonetto ma non
inquadra la porta.
Al minuto 57 i ducali ancora vicini al gol: Vazquez mette in mezzo un pallone
interessante che sfugge a Plizzari, ma Pandev non trova il tap-in vincente a
porta vuota. La squadra di casa sembra essere in fiducia, al contrario di un
Lecce che fa fatica a costruire e ad uscire dalla propria metà campo. Il match
non si sblocca però, ed entrambi gli allenatori le tentano tutte.
Baroni inserisce Asencio e Di Mariano per ridare vitalità ai suoi.
Proprio l’esterno siciliano sfiora il vantaggio al minuto 85, ma Turk si
oppone.
Il portiere sloveno, inoltre, dice no anche a Strefezza per ben due volte.
Non succede altro, al novantesimo è 0-0. Partita povera di emozioni, a parte
qualche lampo.
Un Lecce soporifero e scarico si accende nel finale ma la rete non arriva.
Ennesima prestazione incolore dei Giallorossi, che corrono pochi rischi ma per
il sogno promozione diretta occorre fare di più, anche perché le dirette
concorrenti corrono.
Il Monza è infatti temporaneamente primo in classifica precedendo proprio i
salentini, in attesa delle altre gare.
Adesso c’è la pausa per le Nazionali, tra due settimane si riprende poi al Via
del Mare con il Frosinone.
sabato 19 marzo 2022
RENE’ DE PICCIOTTO, AZIONISTA DI MAGGIORANZA DEL LECCE, HA CONCESSO UN’INTERVISTA AL “NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA”. A CURA DI MATTIA ANTONIO ALA
Renè De Picciotto, azionista di maggioranza del Lecce, ha concesso un’intervista al “Nuovo Quotidiano di Puglia” nella quale ha smentito categoricamente l’ipotesi di un suo addio ai colori giallorossi.
Durante la chiacchierata con il giornalista poi, l’imprenditore italo- svizzero ha detto la sua riguardo il momento della squadra di Baroni e si è soffermato sui progetti futuri del club.
Di seguito le sue dichiarazioni: “Non abbandono il Lecce, è una notizia falsa. Le dirò di più, resto nella proprietà del Lecce e assieme agli altri soci renderemo il club ancora più solido. Non nascondo infatti che stiamo lavorando per favorire l’ingresso di nuovi soci, in modo tale da rendere la società più forte. Niente a che vedere con le notizie circolate nei giorni scorsi e che, sinceramente, mi hanno dato molto fastidio. I tifosi possono stare tranquilli. Mi consenta di dire che questi azionisti fanno enormi sacrifici per continuare a fare calcio a questi livelli. Posso assicurarle che si tratta di un’impresa ardua. La gente si dovrebbe chiedere come è possibile per un club di provincia reggere ai vertici del calcio nazionale. Ora abbiamo solo intenzione di raggiungere il traguardo finale. Squadra? Di recente abbiamo pareggiato gare che potevamo vincere e abbiamo lasciato punti pesanti per strada. Per carità, so bene che anche le altre squadre hanno affrontato gli stessi problemi del Lecce. Ci è mancato un pugno di ferro e un po’ di grinta. A volte ci è sfuggita la vittoria per errori gravi e, a mio parere, è necessario migliorare sotto questo aspetto. A dire il vero siamo anche stati un po’ sfortunati, mi riferisco agli infortuni di Gabriel e Bleve, ma nel calcio come nella vita si può fare sempre meglio. Inoltre mi aspetto di più dai calciatori acquistati a gennaio. Rivolgo un invito a tutti: restiamo uniti e puntiamo con tutte le nostre forze alla promozione in Serie A, traguardo fondamentale per il Lecce”.
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Nello sport, come nella vita, spesso, tanti successi passano inosservati, sminuiti della loro importanza, per via di analisi superficiali ...
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L’ U.S. Lecce comunica che per la gara del Campionato di Serie A TIM 2022/2023 Roma - Lecce, in programma allo Stadio Olimpico di Roma do...
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MILANO – Si è svolto nel pomeriggio a Milano il Consiglio dei Presidenti dei Comitati regionali della Federazione Ciclistica Italiana pres...