Lorenzo Colombo (nella foto), attaccante del Lecce in prestito dal Milan, ha rilasciato un’ intervista a “Tuttosport” (articolo a cura di Francesco Romano). Di seguito le parole del centravanti di Vimercate riportate da “Pianeta Lecce”: “A cinque anni inizio a giocare con la Buraghese, una squadra di Burago di Molgora, un comune della Brianza di circa 4.000 abitanti. Fui subito segnalato al Milan che mi portò nella squadra dei pulcini. A Milano poi ho giocato nell’U17, in Primavera fino ad arrivare in prima squadra. Un sogno per ogni bambino cresciuto in quel vivaio. Certo non è stato semplice, ho dovuto superare diversi ostacoli come una frattura da stress al quinto metatarso che mi ha obbligato a sottopormi ad un intervento chirurgico, a rinunciare ai Mondiali U17 e a tre mesi di stop. Quella situazione avrebbe potuto abbattermi, ma invece sono cresciuto mentalmente. Esordio in prima squadra? Avevo 18 anni, ho esordito contro la Juventus di Ronaldo allo Stadium e qualche dopo con il Bologna in campionato a San Siro. Poi è arrivato anche il primo gol in Europa League, peccato solo che quella partita fu disputata senza spettatori a causa del Covid. Fu un sogno diventato realtà, ricordo che fui schierato titolare a causa dell’infortunio di Rebic e della positività di Ibrahimovic. Il mio rapporto con lo svedese? E’ un uomo simpaticissimo, ma allo stesso tempo riesce a mantenere alto il livello di attenzione e qualità nello spogliatoio. Da lui ho appreso la cura nei dettagli: mentalità, allenamento e alimentazione. Con lui ho avuto un bel rapporto, ricordo che mi chiamava “Hulk”. Lecce? Quando ti chiama Corvino non puoi che essere felice. Mi ha detto di credere molto nelle mie capacità e qualità. Voglio ricambiare la sua fiducia in campo. Baroni? Mi aiuta a sopportare le pressioni, mi parla sempre dicendomi cosa devo migliorare e io lo ascolto con attenzione. La città è stupenda, la gente è calorosa sia per strada che sugli spalti. L’ambiente è magico, viene in automatico dare tutto in campo per questa tifoseria che ti fa sentire a casa. Lecce è tanta roba”.
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