Di seguito le sue dichiarazioni: “Quando devi ripartire da una retrocessione e lo devi fare iniziando un altro ciclo, sai che avrai molto lavoro davanti ma devi subito lasciare la tua impronta. Quando operi sei consapevole che tante cose ti possono riuscire e altre meno. Non è semplice far capire cosa è andato bene o cosa non è andato bene, dal momento che nel calcio conta solo il risultato. Se dovessimo parlare solo dei risultati dovremmo essere contenti del percorso che abbiamo intrapreso.
Cosa non è riuscito? Ogni mattina mi alzo con l’obiettivo di riuscire in tutto. Coloro che sono in buona fede comprendono che se non abbiamo ottenuto qualcosa, in ogni caso ci abbiamo comunque provato. Quando lavori puoi sbagliare qualcosa. A chi è in mala fede, invece, è superfluo spiegare tutto quanto.
Cose positive? Siamo ripartiti cercando di ricostruire, lo abbiamo fatto a modo nostro e con le nostre risorse, in un campionato costellato da tante proprietà straniere che stanno investendo tanto, e dai squadre di proprietà dei più grandi imprenditori italiani.
Stiamo provando con molti sforzi a non porci tanti limiti. In ogni sessione di calciomercato dobbiamo autofinanziarci, dal momento che l’impegno economico dei soci per gestire il club è già pesante.
Abbiamo abbassato il monte ingaggi, e ci siamo riusciti anche grazie alla plusvalenza di Henderson, acquistato a 500 mila euro e ceduto per un milione e mezzo.
Poi con la patrimonializzazione, cercando di portare a Lecce tanti ragazzi giovani, classe 2000, 2001, 2002 e anche più piccoli.
In due anni abbiamo realizzato 115 punti, i nostri tifosi nella scorsa stagione, fino al mese di marzo, hanno visto perdere la squadra solo 4 volte.
In questo campionato abbiamo perso invece solo in tre occasioni.
Nella mia vita il mio obiettivo è sempre stato quello di non perdere e per farlo devi alzarti presto la mattina.
Settore Giovanile? Abbiamo detto che sarebbe stato al centro del progetto. Appena sono arrivato l’ho trovato in una categoria inferiore e lo abbiamo riportato subito in A(Primavera 1).
Appena arrivato non ho trovato ciò che speravo, sicuramente per una visione diversa dei direttori che mi hanno preceduto. Una parte della cessione di Henderson è stata investita proprio per il settore giovanile.
La pandemia non ci ha permesso di lavorare sulle fasce basse. L’Under 17 ci sta dando soddisfazioni, la Primavera si sta difendendo. Non è semplice ritrovarsi in Primavera 1 con società che effettuano da anni ingenti investimenti. Noi abbiamo fatto lo sforzo di individuare risorse tecniche lontane, dal momento che quelle vicine costano tanto, e questo non è esercizio facile se non hai esperienza.
Abbiamo potuto acquistare ragazzi stranieri o gratis o con pochi euro e se vado a vedere la squadra oggi ha perso solo tre volte fuori casa, a Napoli al minuto 97, a Bologna partendo dal primo minuto in 10 e poi a Milano.
Questo certifica che c’è un lavoro di fondo. Sul resto poi saranno effettuate valutazioni e analisi approfondite alla fine. Come dicevo siamo partiti da un anno e mezzo e ci sforzeremo ancora per esaltare il nostro territorio. Sinceramente non pensavo di salire subito in Primavera 1. Giovani interessanti per la prima squadra? Qualcuno c’è….
Lo scorso anno? Io nella mia vita mai sono stato invidioso. A volte però sono stato geloso di alcuni tecnici e di alcuni calciatori, i quali hanno vinto poco, magari anche in categorie minori, ma sono ritenuti beniamini.
Lo scorso anno ho deciso di tornare a Lecce, avevo altri tre anni di contratto con la Fiorentina e si sa che se ti mandano via prendi qualcosa, ma se vai via da solo nessuno ti dà nulla. Al mio arrivo ho trovato difficoltà. Quando andai via dal Salento sembrava che fossi scappato, in realtà decisi di lasciare quando Lecce non sopportava più Corvino.
Nella mia precedente esperienza giallorossa avevo atre offerte, ma sono rimasto per sette anni. Lo scorso anno abbiamo provato a superare queste difficoltà e ci siamo andati vicini, visto che a quattro giornate dalla fine eravamo a un passo dalla A.
Errori nel calciomercato invernale 2021? Abbiamo preso calciatori importanti. Hjulmand in B ce lo invidiano tutti, Nikolov ha giocato in Champions League vincendo in casa del Real Madrid mentre Yalcin milita nella squadra che lo scorso anno ha vinto il campionato turco.
Perugia? Prima della nostra partita, hanno giocato Cittadella e Monza e i biancorossi hanno vinto grazie allo stesso errore compiuto in un’altra gara da un nostro singolo.
Giocare in superiorità numerica è solo un’opportunità, non un vantaggio matematico.
Io cerco di guardare la narrazione degli eventi e vedo che molte critiche sono figlie di una visione di pancia.
Il tifoso vorrebbe vincere sempre. E’ vero, il Lecce è stato meno brillante del solito ma poi bisogna cercare di capirne il perché
Avevamo di fronte una squadra che col loro gioco non permette agli altri di esprimersi.
Avevamo diverse defezioni importanti.
In ogni caso abbiamo tirato in porta 20 volte, mentre il Perugia solo 5.
Alla squadra non possiamo rimproverare nulla. Siamo primi, con uno straordinario equilibrio fra reti fatte e subite. Se succede che qualche partite è segnata da errori del singolo e perché siamo in B e può succedere, ma non c’è la necessità di fare drammi.
Rinnovo? Quello che ho da dare ho deciso di darlo al Lecce. Grazie alla mia terra ho avuto la possibilità di confrontarmi con piazze più blasonate, per questa ragione ho deciso di tornare e spendere qui gli ultimi anni.
A volte mi arrabbio quando sento mistificatori che alterano la realtà con critiche che non fanno bene.
Noi accettiamo le critiche sane, ma non credo che questo sia il caso di coloro che sperano che la squadra vada male per poi dire: “lo avevo detto”.
E non accetto che vengano mosse da chi ha fatto un solo anno di Lega Pro, chi non ha fatto nulla nel calcio, chi spara sentenze sui social.
Noi abbiamo risorse limitate, ma come società non ci poniamo limiti. Siamo tutti figli di questo territorio, e ci sforziamo per questo. Io rimarrò finchè la programmazione si farà nel modo in cui è stata impostata dal mio arrivo. Abbiamo, salvo alcune eccezioni, tutti giocatori di proprietà, e, accanto ai giovani, abbiamo voluto mettere una miscela di esperienza per far crescere bene i ragazzi.
Baroni? Se guardo i numeri dico che la scelta di Baroni si è rivelata giusta. Siamo primi, col migliore attacco e la seconda difesa del campionato.
Problema infortuni? Appena sono arrivato ho trovato un’area sanitaria carente.
Non mi riferisco alle persone ma alle strumentazioni.
Abbiamo cercato quindi, togliendo da altre parti, di migliorare questo aspetto.
Devo dire che ora siamo ad un buon livello, ovviamente tutto si può migliorare.
Quando ero a Bologna, c’era una struttura incredibile, ma in molti volevano curarsi fuori, magari su consiglio dei compagni.
Nella mia prima esperienza a Lecce c’erano Peppino Palaia e Carlo Pranzo, persone come loro non le ho più trovate. Devo dire, però, che persone con le competenze e la passione di Congedo non le ho trovate.
In seguito abbiamo migliorato le strutture, pensate che la palestra del Lecce è la seconda migliore del Sud, e non sono io a dirlo.
Per non parlare poi del pullman nuovo.
Noi abbiamo il dovere di fare la squadra, mettendo le componenti giuste al momento giusto.
Voci di mercato? Dobbiamo cercare di non alimentare certe voci per non danneggiare i diretti interessati.
In questa fase smentisco tutto in quanto siamo concentrati a mantenere i primi due posti in classifica.
Faremo di tutto fino a fine stagione, la nostra speranza è di riuscirci ma, se non dovessimo poi riuscire ad ottenere ciò che vogliamo, non dovremo avere rimpianti.
Mi dispiace non potermela giocare spesso con tutti gli effettivi, ma chiedo ai tifosi di starci vicini e remare tutti nella stessa direzione”.
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