mercoledì 9 marzo 2022

INTERVISTA DELL’EX CALCIATORE FABIO CANNAVARO AL CORRIERE DELLO SPORT. A CURA DI MATTIA ANTONIO ALA

Fabio Cannavaro, ex  calciatore e capitano della Nazionale,ora allenatore, ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport.

Il tecnico campano si è soffermato su diversi temi, dalla lotta scudetto che sta infiammando il campionato di Serie A, ai playoff della Nazionale, per poi concludere con  un pensiero su Insigne, capitano del Napoli, in procinto di passare a fine stagione tra le fila  del Toronto.

Di seguito le sue dichiarazioni: “Vista l’evoluzione della Juve sarebbe un errore madornale considerare Allegri irrimediabilmente fuori dalla lotta scudetto. Il Napoli, sconfitto l’altro giorno in casa dal Milan, resta in corsa. E’ una sfida a quattro, ci divertiremo fino all’ultima giornata e magari poco prima.

L’Inter in Champions? Ci proverà, nulla è deciso. Del resto chi può negare la speranza, quando si ha un organico come quello nerazzurro?

Uomini chiave per la lotta scudetto? Il Milan ha Giroud che segna gol decisivi  e sta per riabbracciare un Ibrahimovic che nessun altro può godersi. L’Inter ne ha più di uno. Il Napoli, invece, dipende da Osimhen. La Juve , poi,  ha preso un attaccante pazzesco come Vlahovic.   

Nazionale? E’ impensabile che al prossimo Mondiale non ci sia l’Italia. Siamo i Campioni d’Europa e lo siamo diventati attraverso un modello di gioco che ha entusiasmato. Il destino e gli episodi ci hanno sottratto la qualificazione, ma abbiamo un serbatoio di talenti che possono aiutarci. Spinazzola e Chiesa sono defezioni importanti, ma Zaniolo ha ormai recuperato e Scamacca è a disposizione.

Insigne? Lorenzo non è piaciuto neanche a me contro il Milan, ma ha corso. Immagino, conoscendolo, che abbia voglia di staccarsi nel miglior modo possibile, non si risparmierà, non è nella sua natura, e anche questa volta si è sbattuto. Poi ci scappa una gara un po’ così, ma lui è lo stesso che la domenica precedente aveva impresso la svolta a Roma contro la Lazio. Solo che talvolta ce ne dimentichiamo”.

 


 

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