domenica 30 aprile 2023

GOVERNANCE E RISULTATI NELLA GESTIONE DELLE SOCIETA' SPORTIVE PROFESSIONISTICHE IL 2 MAGGIO 2023 ALL'UNISALENTO CON IL DOTT. ANTONIO MAGRI' E IL DOTT: DOMENICO FRACCHIOLLA. INTERVERRA' IL PROF.. SALVATORE DE VITIS


 

L'altro K2. Tragedia sul Monte Api Condividi di Matteo Serafin (Hoepli)

 La tragica conquista del primo settemila italiano è qui ricostruita, a distanza di quasi settant’anni, alternando fatti accertati a ricostruzioni di un mistero ancora aperto. Primavera del 1954: mentre Ardito Desio marcia verso la vetta del K2 a capo di un esercito di portatori e alpinisti, il settantunenne Piero Ghiglione parte con tre giovani compagni e tre sherpa alla volta del Monte Api, 7132 metri al confine tra Nepal, India e Tibet. Sopravvissero in due: l’anziano capospedizione che voleva salire in vetta a tutti i costi e lo sherpa Gyaltzen Norbu, tornato cieco e sfinito dopo giorni di lotta tra la vita e la morte. Messa in ombra dal successo della spedizione nazionale sul K2, la storia della più sfortunata tra le spedizioni italiane del dopoguerra fu presto relegata all’oblio, trascurata dalle cronache e addirittura messa in dubbio da alcuni storici dell’alpinismo a causa delle testimonianze contradditorie dei due sopravvissuti. Di chi fu la colpa del disastro che costò la vita di tre fra i più brillanti alpinisti italiani del dopoguerra? Quale trappola fece cadere Roberto Bignami nel torrente Chamlia? Che cosa spinse Giorgio Rosenkrantz e Giuseppe Barenghi a partire verso la vetta, contro il parere del capospedizione, senza sherpa, mentre il monsone si avvicinava? Il racconto di un viaggio senza ritorno verso la “montagna dell’ideale”, fra le pagine di quell’alpinismo eroico che plasmò la generazione di alpinisti cresciuti durante il Ventennio. 


 

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sabato 29 aprile 2023

La magia del numero 10 di Evaristo Beccalossi e Eleonora Rossi (DIARKOS)

Il numero 10 sulla maglia di un calciatore rappresentava per il tifoso l’estro, la fantasia, l’imprevedibilità. In una parola, la magia che a volte il calcio sa regalare, come dimostrato dai più grandi campioni che lo hanno indossato, da Valentino Mazzola a Maradona. Ancora oggi, quando la numerazione della casacche ha ormai assunto un impersonale ordine casuale, il numero 10 sulla divisa di un calciatore evoca una sensazione di attesa di una giocata fuori dagli schemi. Nei dieci capitoli della sua autobiografia, ricca di aneddoti ed episodi inediti, Evaristo Beccalossi ci conduce direttamente sui campi da gioco, raccontando l’essenza di un ruolo unico e affascinante. Il libro ci restituisce una vita ricca di incontri, personaggi dello sport e dello spettacolo, figure che hanno caratterizzato un’epoca irripetibile. Forte poi della sua esperienza di opinionista televisivo, il “Becca” non manca di gettare uno sguardo sui tempi recenti, trasmesso con la simpatia e la verve che gli sportivi e gli appassionati hanno da tempo dimostrato di apprezzare. 


 

Contre le dopage dans le sport: Le règlement intérieur de la COP adopté