giovedì 23 febbraio 2023

PANTALEO CORVINO, RESPONSABILE DELL'AREA TECNICA DEL LECCE, HA PARLATO AI MICROFONI DEL CORRIERE DEL MEZZO GIORNO. INTERVENTO DI MATTIA ANTONIO ALA

Pantaleo Corvino (nella foto), responsabile dell'area tecnica del Lecce, ha concesso un'intervista al Corriere del Mezzogiorno. Di seguito le sue parole riportate da Pianeta Lecce: "Cosa mi ha spinto a tornare a Lecce? Avevo una gran voglia di fare un qualcosa per la mia terra. Vedere dopo due anni e mezzo la prima squadra in A con 27 punti e la Primavera al primo posto mi fa capire che l'impegno è stato ripagato anche con i risultati. Se mi aspettavo questi risultati? L'obiettivo era riportare il Lecce dove l'avevo lasciato. La nostra società vuole raggiungere gli obiettivi. Non è stato facile, perché il nostro è stato il mercato delle idee. E' stato uno sforzo importante, non una passeggiata salutare, perché dovevamo garantire al club anche equilibrio economico. Abbiamo fatto un gran lavoro e il miracolo sta riuscendo, anche se mancano 15 partite. Le idee più geniali? Hjulmand preso a 200 mila euro, Strefezza pagato  500 mila euro e  Gendrey meno di 100. Poi Baschirotto preso a 250 mila, mentre Umtiti, Persson e Gonzalez addirittura gratis. Come si scoprono giocatori come Hjulmand? Abbiamo soltanto due ossercatori. Ci avallano soprattutto di esperienza, rete di conoscenze e rapporti costruiti nel corso degli anni con i procuratori. Falcone sono riuscito a prenderlo grazie al mio rapporto con Ramadani, con il quale in passato ho lavorato per portare a Firenze Jovetic, Milenkovic, Nastasic e Vlahovic.

 In cosa consiste il mercato delle idee? Consiste nell'arte dell'intravedere quello che potrebbe essere. Ogni direttore ha i suoi parametri. 
Il tesoretto del mercato delle idee? E' presto per quantificarlo. 
Quanto è costato? Tra prima squadra e Primavera, una cifra vicina ai 6 milioni tra cartellini, procure e commissioni. A questi aggiungiamo il monte ingaggi lordo di 16 milioni lordi. 
Le scoperte più soddisfacenti? Toni, Lucarelli, Chevanton, Miccoli, Bojinov, Ledesma, Vucinic, Bernardeschi, Jovetic, Milenkovic, Diawara, Pulgar e Pellè. Se il Lecce un giorno  potrà ambire a compiere qualcosa in più di una salvezza? Ad oggi siamo concentrati sulla salvezza. Le scelte che facciamo sono proiettate però anche al futuro. Il sogno professionale che non ho realizzato? Lo scudetto. Se sono stati vicino a lavorare con grandi club? Si, Juventus e Roma. 
Se rinucerei al Lecce per tornare in Champions? Due anni fa ho declinato altri inviti per tornare a Lecce. Questa sarà la mia ultima esperienza professionale. Il mio erede? Spero Stefano Trinchera, ragazzo straordinario a cui sono affezionato. Calcisticamente lo sto allevando come un figlio. Devo dire però che non ha bisogno di molti consigli".

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