Saverio Sticchi Damiani (nella foto sotto), presidente del Lecce, è intervenuto a "Tr News Talk". Di seguito le parole del numero uno di via Colonnello Costadura riportate da piazzagiallorossa.it: "Come ha trascorso il Natale? In famiglia, ma tranne la vigilia ho sempre lavorato. La ripartenza è ormai alle porte. Poi, se riesco vado qualche giorno fuori. Stiamo decidendo in queste ore. Lazio? Una delle squadre più attrezzate della massima serie, un avversario molto duro. Mercato? Siamo vigili sul mercato, sia in entrata che in uscita. Ci sono alcuni giocatori che vogliono giocare di più altrove, hanno avanzato questa richiesta perché hanno avuto poco spazio. Ovviamente bisogna prenderli ad un prezzo vantaggioso per il Lecce. Chi sono? Lo sa il direttore. Il nostro club non ha esuberi, chi va via quindi deve essere sostituito, ci vogliono tante condizioni prima di cedere un calciatore. Come ha avuto modo di dire Corvino, il nostro è un gruppo costruito bene e difficilmente migliorabile, ma se dovessero esserci opportunità le coglieremo, tenendo sempre presente quello che è il nostro progetto. Non vogliamo guastare un alchimia che si è già creata. Non sta a me fare nomi, il direttore lavora a fari spenti su mercati alternativi come Norvegia, Groenlandia meno appetibili e dove punta ad arrivare per primo. Lavora su piazza complicate perché le altre per noi non sono raggiungibili. Non ci manca la fantasia. E poi se mi sbottono ci "rubano" l'idea, in passato è capitato che qualche organo di informazione desse la notizia e sul calciatore si sono buttate più società. Non credo comunque che i giocatori arriveranno da paesi caldi, ma tutto può succedere con Corvino. Dove interverremo? Faremo qualcosa a centrocampo. Io scaramantico? Il giusto. Qualcosa per la partita con la Lazio la sto pensando. Non sopporto la cravatta, ma con l'Atalanta l'ho indossata. L'ho portata anche a Genova contro la Sampdoria. Quindi, la metterò anche il 4. Anche i tifosi mi impongono questo abbigliamento, ma magari bastasse una bella cravatta. Penso che stiamo facendo un qualcosa di bello, in un calcio ormai drogato, e il fatto che con i nostri numeri siamo un caso unico in A è frutto solo della grande programmazione. Società? Siamo ben strutturati. Ho la maggioranza delle quote rilevate da De Picciotto, anche se non era mia intenzione farlo. Barbetta e le new entry potrebbero investire di più, ma non c'è nessuna fretta. Speriamo che in futuro potremo inserire un partner finanziario e a livello nazionale ci possono essere dei profili che si avvicinano a noi. La vera svolta sarebbe questa, l'ingresso di un nuovo socio. C'è grande interesse nei confronti del nostro modello, piace la nostra gestione. Questi ingredienti ci rendono appetibili. Più soggetti hanno mostrato interesse verso di noi. Valuteremo con calma".
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