Samuel Umtiti ( nella foto), difensore del Lecce in prestito dal Barcellona, ciliegina sulla torta della scorsa sessione di calciomercato del club di via Costadura, ha tenuto ieri pomeriggio una conferenza stampa al Via del Mare.
L’ex centrale blaugrana, il quale ha esordito con la maglia giallorossa domenica scorsa all’Olimpico contro la Roma, racconta le motivazioni che hanno spinto un calciatore di caratura internazionale come lui a scegliere di ripartire da una neopromossa dopo una carriera prestigiosa, in cui ha avuto modo di mettere in bacheca diversi trofei nazionali e internazionali, e traccia un bilancio di questo primo mese e mezzo nel Salento: “Avevo bisogno di una realtà tranquilla per rilanciarmi e Lecce era ciò di cui avevo bisogno. La squadra è la più giovane del campionato. All’inizio non conoscevo i miei compagni, ma allenandomi ho capito tanto di loro. Siamo una squadra equilibrata e solida, c’è molto margine di miglioramento per crescere. Al Barcellona ho avuto dei problemi fisici che mi hanno costretto a ripartire da zero, per questo ho sposato la sfida Lecce cercando la salvezza in A. Devo ricostruire un percorso, e voglio farlo nel Salento”.
Come testimoniato da mister Baroni, alcuni suoi compagni e diversi componenti della dirigenza in varie interviste, il classe 1993 si è calato con grande umiltà nella nuova realtà lavorando sodo in ogni singola singola seduta di allenamento , senza atteggiamenti da prima donna, e dispensando buoni consigli compagni, soprattutto ai più giovani.
Infine, c’è spazio per un sogno a tinte “bleus”: disputare nuovamente il Mondiale con la maglia della sua Francia dopo la vittoria iridata nel 2018. “Ci spero, ma ora sono focalizzato esclusivamente sul Lecce” spiega.
Di seguito la conferenza stampa completa: “Sono stato contento e fiero di aver esordito a Roma, mi preparavo da mesi ed è stato bello nonostante la sconfitta. Il Lecce è la squadra più giovane del campionato. Mi sembra un gruppo solido e coeso, che corre molto, ci sono tutti presupposti per tenere testa alle altre squadre. Non conoscevo nessuno dei miei compagni quando sono arrivato, ma allenamento dopo allenamento, sono rimasto sorpreso dalla loro qualità. Chi mi ha sorpreso di più? In generale tutti, ma se proprio devo fare un nome dico Gonzalez, ha tanta qualità. Abbiamo margini interessanti di crescita. Differenze fra Liga, Serie A e Ligue 1? La Serie A è molto fisica, ci sono tanti duelli e scontri fisici. Volevo conoscere un campionato differente. Francia? Per ora non ci penso, sono focalizzato solo sul Lecce. Voglio sentirmi importante per i giallorossi. Accoglienza in aeroporto? Emozionante, mi piace condividere con i tifosi le emozioni. Il mio obiettivo è tornare quello di tre anni fa e per far ciò ho bisogno di lavorare molto, per questo ho tardato ad esordire. Ora aspetto di esordire al Via del Mare. Sono impaziente, la tifoseria è fondamentale per la squadra. Spero che i tifosi ci spingano durante la partita, aiutandoci a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Giocheremo con la Fiorentina, una squadra che attacca molto. Dobbiamo fare attenzione in difesa e creare occasioni in fase offensiva. Baschirotto? E’ uno dei migliori, ha molti margini di crescita. La nostra intesa è buona ma si può fare ancora di più. Il mister poi ovviamente sceglie chi far giocare”.
Dopo Barcellona avevo bisogno di una realtà tranquilla per vivere e giocare, e Lecce lo è. Ho parlato con la direzione della squadra esplicitando questa mia necessità. Abbiamo concordato un percorso per farmi tornare al top. Ci sono stati anche altre squadre, ma non mi pento di essere venuto qui. Da Barcellona a Lecce? Questione di mentalità, bisogna andare avanti. Ho avuto una carriera prestigiosa, ma poi ci sono stati dei problemi fisici che mi hanno portato a resettare tutto. Lecce è una sfida che ho sposato con grande determinazione, voglio la salvezza. Non è semplice ripartire dal “basso” , ma ho un percorso da costruire, e questo percorso voglio farlo insieme al Lecce. Arbitraggio a Roma? Non è stato favorevole per noi, è difficile però parlare di arbitri dopo una gara insidiosa e affascinante come quella all’Olimpico. In ogni caso, noi dobbiamo focalizzarci esclusivamente sul lavoro. Mister? Parliamo tanto con lui durante la settimana, io personalmente lo ascolto molto e anche lui ascolta me per l’esperienza che ho e i consigli che posso dare dopo la mia carriera”.
Nessun commento:
Posta un commento