Questa mattina al Via del Mare Pantaleo Corvino(nella foto) e Stefano Trinchera, rispettivamente Responsabile dell’Area Tecnica e direttore sportivo del Lecce, hanno tenuto una conferenza stampa per tracciare un bilancio complessivo della sessione estiva di calciomercato, conclusa nella giornata di ieri.
Di seguito le dichiarazioni dei dirigenti giallorossi:
PANTALEO CORVINO: “Ritengo giusto, prima di parlare del mercato, fare degli step su quella che è la vita di un club. Approfitto di questo incontro con voi giornalisti per parlare di quello che è stato fatto da quando sono tornato a Lecce. Due anni fa siamo partiti con la prima squadra in Serie B e la Primavera nel campionato Primavera 2. Entrambe sono state poi promosse. Poi dobbiamo considerare la rosa che c’era e che c’è oggi, sia della prima squadra che della Primavera. Per valutare un lavoro fatto bisogna tener conto non solo degli obiettivi, ma soprattutto dei percorsi che si fanno per raggiungere gli obiettivi, guardando sempre all’equilibrio del club. Ora snocciolo qualche dato riguardo il lavoro che è stato fatto in questi due anni. Quando sono tornato, non c’era nessuno a vedere la Primavera, mentre contro il Napoli, la prima partita stagionale in casa, c’erano circa 400 spettatori. Finalmente comincia a creare interesse, non scordiamoci che rappresenta un patrimonio per la nostra società. In questi due anni, tra prima squadra e settore giovanile, abbiamo fatto 135 operazioni tra entrate e uscite. Significa che in 700 giorni l’area tecnica, ogni tre giorni, ha definito un’operazione. Dietro un’operazione se ne nascondono tante altre che, purtroppo, non si concretizzano. In entrata con la prima squadra sono state definite 49 operazioni, mentre in uscita 38, per un totale di 87 operazioni. Per quanto concerne la Primavera, invece, 31 in entrata e 17 in uscita.
Parliamo ora del mercato. In questi due anni abbiamo lavorato con virtuosismo e creatività, abbiamo lavorato più con le idee che col portafoglio, che comunque c’è, esiste, ma è pur sempre inferiore a quello degli altri. Tuttavia, non ci siamo fasciati la testa e abbiamo fatto degli sforzi immani per fare il meglio. Non per questo siamo immuni da errori, ma i giocatori non si possono giudicare dopo poco tempo.
A tutti i calciatori che pensavamo non potessero essere con noi in A lo abbiamo detto subito in faccia di cercare una nuova sistemazione. Sono state fatte delle valutazioni e soltanto il tempo ci dirà se abbiamo fatto bene o abbiamo sbagliato. Coda e Lucioni? Nessuno ha detto loro di andare via, ma da persone intelligenti quali sono hanno fatto delle valutazioni decidendo di andare da un’altra parte. Spesso i calciatori si rendono conto se possono essere protagonisti o meno, e decidono di andare da un’altra parte.
Due giocatori sul mercato, però, sono ancora con noi. Uno è Bjorkengren, al quale dall’inizio abbiamo detto che non rientrava più nei nostri piani. Ci sono state delle offerte anche per lui, ma non soddisfavano il Lecce e non sono state accettate. Lui è ancora sul mercato, non è in rosa perché in alcuni Paesi il mercato è ancora aperto. Noi non mettiamo mai fuori rosa nessuno, ma siamo chiari e diciamo sempre la verità.
L’altro giocatore è Rodriguez. Lo scorso anno quando mi è stato chiesto in quale posizione poteva essere collocato nel 4-3-3, ho risposto dicendo: “Siccome è giovane, può giocare da esterno o falso nueve”. Durante la mia carriera, spesso mi è capitato di vedere seconde punte che si sforzavano di giocare in questi ruoli. Dopo un anno, abbiamo preso atto che il giocatore non è disponibile ad impegnarsi in quei ruoli. Abbiamo quindi parlato con il suo procuratore dicendogli che sarebbe stato meglio farlo andare a maturare da qualche altra parte, giocando nel suo ruolo naturale. A noi non piacciono coloro che usano poco l’arte del fare e amano l’arte del parlare. Finito il campionato, abbiamo detto ai diretti interessati il nostro pensiero. Agente e giocatore, però, ci hanno detto che non c’era assolutamente la volontà di andare via da Lecce se non fossero arrivate arrivate offerte dalla Serie A. Abbiamo preso atto, continuando a portare avanti quelle che sono le nostre valutazioni.
E’ stato un mercato difficilissimo. Abbiamo tenuto i nostri ragazzi migliori, stravolgendo però l’impianto della rosa. Il tutto sempre nell’interesse del Lecce. Abbiamo tenuto quello che era giusto tenere e il campo ci sta dando ragione.
Abbiamo lavorato giorno e notte per dare al nostro allenatore e ai nostri tifosi una rosa competitiva e ricca in ogni reparto, dato che si gioca ogni tre giorni. Il tutto sempre non perdendo di vista l’equilibrio finanziario del club.
Non credo che chi è andato via sarà rimpianto. In difesa abbiamo preso tre marcatori più Dermaku e Tuia, che abbiamo tenuto. A centrocampo abbiamo otto centrocampisti compresi Samek e Berisha, due giovani che possono essere impiegati all’occorrenza. Poi abbiamo preso Bistrovic, Asakildsen. E’ chiaro che se il mercato offre opportunità interessanti le cogliamo, ma se restiamo così non dobbiamo fasciarci la testa perché dobbiamo dare fiducia ai nostri giovani. A Napoli con un centrocampo di giovani abbiamo terminato il primo tempo sull’1-1, sbagliando un rigore senza che il Napoli ci dominasse. Abbiamo presdo poi Di Francesco e Banda. Quando Baschirotto è arrivato sono stato criticato, noi abbiamo avuto coraggio a prenderlo. Spesso in passato mi è capitato di essere criticato quando ho preso giocatori, salvo poi essere criticato quando li ho ceduti perché avevano poi fatto bene. Baschirotto rappresenta il mercato delle idee. Frabotta? Voleva giocare titolare, noi abbiamo capito la sua esigenza e abbiamo poi preso Pezzella. In avanti sono arrivati Oudin e Ceesay, giunto gratis.
Il gambiano lo scorso anno è stato il capocannoniere del campionato svizzero con 20 gol, Colombo dopo 30 minuti si è subito detto che era scarso ma poi ha segnato a Napoli. Come terza punta abbiamo preso il miglior attaccante della Primavera 1 dello scorso anno.
Questo significa lavorare con le idee!
La Primavera può perdere con tutti, ma può vincere con tutti. Stiamo dando spazio alle potenzialità del territorio, tuttavia sono arrivato da due anni e ci vuole tempo. Prima nessuno parlava della Primavera, ora sì e questo mi rende felice.
Vice Hjulmand? Abbiamo Blin, ma anche Berisha e Bistrovic. La qualità non ha età, un giovane può e deve giocare in Serie A. Questo lo pensa anche Baroni. Il tifoso da bar, come è giusto che sia, si fida più del nome, ma noi dobbiamo avere il coraggio di lanciare i giovani.
Costo totale campagna acquisti? Il monte ingaggi della prima squadra più o meno si aggira attorno ai 15, 15 milioni. Il monte ingaggi del settore giovanile è più o meno di 350 mila euro. Per la campagna acquisti in uscita abbiamo incassato 3 milioni.
Maksimovic e Ferguson? Erano opportunità, non si sono realizzate per motivi diversi.
Centrocampo? Abbiamo 6 centrocampisti per tre posti. Tra due mesi di nuovo si riparlerà di mercato, tuttavia per ora la mezzala non era una necessità. Normann era un’opportunità per migliorare, non un’esigenza. Dopo il norvegese non abbiamo trovato profili migliori di quelli che già avevamo.
Oudin? Lo volevo già nel 2019 alla Fiorentina. La trattativa all’epoca durò un mese e mezzo ma alla fine non sono riuscito ad ingaggiarlo. Lo scorso giugno ho chiamato il suo agente, dato che il Bordeaux era retrocesso. Ci ho provato, ma l’offerta che potevo fare era un terzo di quello che prendeva il calciatore e quindi ho lasciato stare. A fine mercato , dal momento che il giocatore non era contento di restare a Bordeaux, ne abbiamo riparlato, trovando anche la quadra col presidente dei francesi. Arriva in prestito secco, poi magari si trova bene, noi il prossimo anno ci ritroviamo qualcosa in più nel portafoglio e lo prendiamo a titolo definitivo. Voto al mercato? Non spetta a noi darlo. Abbiamo dato l’anima, adesso spetta all’allenatore sfruttare le risorse messe a disposizione per raggiungere il nostro obiettivo”.
STEFANO TRINCHERA : “Shomurodov? Non era un nostro obiettivo. Abbiamo puntato su tre giovani che ci daranno tante soddisfazioni. 2002 in Primavera? Abbiamo la necessità di valorizzare questi ragazzi ma siccome crediamo in loro vogliamo sfruttare le loro potenzialità. Per ora restano qui, poi si vedrà”.
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