venerdì 5 agosto 2022

IMPIANTISTICA, DALLA STAGIONE 2022/2023 SUPERATO IL RICORSO ALLE DEROGHE. LA FIR VARA IL NUOVO REGOLAMENTO SULLE OMOLOGAZIONI, ANNO ZERO ANCHE PER IL REGISTRO DEGLI IMPIANTI

Roma - La FIR comunica l’entrata in vigore, a partire dalla presente stagione sportiva 2022-2023, del nuovo regolamento tecnico-procedurale in materia di omologazione degli impianti sportivi dedicati al rugby, valido su tutto il territorio nazionale e volto a riallineare i criteri di certificazione FIR degli impianti rispetto a quanto previsto dalle vigenti normative statali, così come regolarmente recepite dal CONI fin dal 2012.

L’intervento consente di superare in via definitiva il ricorso allo strumento della deroga adottato in passato, che poneva in una posizione di seria responsabilità diretta il rappresentante legale di ciascun Club italiano laddove fossero emerse in circostanze più o meno gravi delle difformità rispetto ai parametri obbligatoriamente previsti, e conferma al tempo stesso la centralità, tra gli obiettivi di mandato, dello sviluppo impiantistico quale imprescindibile obiettivo per la crescita ed il radicamento del Gioco nel nostro Paese.

La Federazione torna pertanto, con l’adozione del nuovo Regolamento approvato unanimemente dalla Giunta CONI, ad avocare a sé la competenza e la conseguente responsabilità in tema di omologazione, sgravando i Club di tutto ciò che ne consegue a livello legale: particolarmente rilevante la previsione, condivisa con gli Organi Territoriali, di una procedura a breve termine per la definizione degli incarichi a professionisti (geometri, architetti ed ingegneri) opportunamente formati, chiamati poi a mappare e certificare nell'arco dei prossimi 12 mesi ogni singolo impianto secondo i nuovi criteri tecnici stabiliti, conferendo una certificazione valida non più per la sola stagione sportiva in corso, ma per un periodo di sei anni, fatte salve eventuali variazioni strutturali nel frattempo intervenute.

Per la stagione sportiva 2022/2023, ovvero nell’arco temporale che va dalla data di approvazione della Giunta Nazionale CONI all’inizio della stagione sportiva 2023/2024, si applicherà la disposizione transitoria per la quale:

  • le omologazioni attualmente in essere sono prorogate al 30/06/2023

  • al fine di omologare i campi necessari all’avvio della stagione 2023/2024 si procederà all’omologazione dei terreni di gioco sulla base delle procedure contenute nel regolamento approvato; da quel preciso momento decade ogni precedente omologazione per l’impianto

LINK AL NUOVO REGOLAMENTO


Per quanto riguarda le superfici di gioco in erba sintetica, viene confermato come unico rifermento normativo quanto previsto all’articolo 22 del regolamento World Rugby, con omologazione di durata biennale.
 

Credo che sul fondamentale capitolo degli impianti grazie all’adozione di questo Regolamento la Federazione torni finalmente a fare il suo mestiere, assumendosi le responsabilità che le competono e spezzando quel pericolosissimo meccanismo di deroga che da troppi anni era stato adottato come metodo assodato”, il commento del Vice-Presidente FIR Giorgio Morelli. “Faccio i complimenti a tutti i membri della Commissione per il lavoro importantissimo fin qui svolto, ed in particolare al suo Presidente, l’architetto Donati, che conferma in pieno la sua qualità professionale ed il suo alto senso istituzionale, avendo dimostrato coraggio, determinazione e lucidità nel gestire un ambito delicatissimo e molto, molto intricato”.

Ringrazio io il Vice-Presidente Morelli, e con lui Presidente Innocenti e l’intero Consiglio, per averci supportato in questo percorso effettivamente non facile”, la replica del Presidente della Commissione Giulio Donati. “Con l’occasione verrà messo ordine anche al Registro degli Impianti, dato che le omologazioni non riguarderanno più solo il terreno di gioco, ma l’intera struttura: spogliatoi, illuminazione, pali, servizi collegati. Di fatto, siamo di fronte ad un vero e proprio Anno Zero, che ampliandone il focus alza finalmente il livello della cultura impiantistica del rugby italiano, lasciando spazio a criteri moderni laddove hanno fin qui trovato spazio prassi pericolose ed inopportune. Attualmente, il registro dei campi da gioco presenta una sovrapposizione tra impianti esistenti e non più esistenti, o le cui caratteristiche sono negli anni drasticamente cambiate: con la nuova versione si procede ad un reset completo di tutto il sistema, fornendo all’intero movimento uno strumento utile, aggiornato e sicuro”.

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