Questa mattina al Via del Mare Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera, rispettivamente Responsabile dell’Area Tecnica e direttore sportivo del Lecce, hanno presentato il nuovo portiere giallorosso Wladimiro Falcone(nella foto).
Di seguito tutte le dichiarazioni:
PANTALEO CORVINO: “Questa mattina presentiamo il nostro nuovo portiere Wladimiro Falcone. Si tratta di un estremo difensore dal curriculum non conclamato, ha soltanto 12 presenze in A, di cui 11 da titolare, tuttavia siamo convinti di aver consegnato a Baroni un profilo importante. E’ un ragazzo fisicamente possente, un “angale” di 1,95 m, abilissimo a parare i rigori. Sa anche giocare con il pallone”.
WLADIMIRO FALCONE: “La presenza di Corvino e Trinchera ha influito tanto nella mia scelta. Corvino non lo conoscevo di persona, ma la sua fama nel mondo del calcio lo precede, mentre Trinchera si, siamo stati insieme a Cosenza. Il direttore Trinchera mi ha chiamato il giorno dopo la fine del campionato per chiedermi la disponibilità a venire qui, e ho detto subito si. Lecce probabilmente era nel mio destino, appena ho ricevuto l’offerta dei giallorossi l’istinto mi diceva di venire qui a tutti i costi. Osti e Faggiano(uomini mercato della Sampdoria, squadra da cui proviene Falcone, uno leccese doc, di Veglie per la precisione, e l’altro ex Lecce) mi hanno spinto ulteriormente a venire qui parlandomi bene della città e dell’ambiente. Mi è stato detto che la piazza è quasi da Champions.
Approccio con il mister e i compagni? E’ stato tutto perfetto, ho conosciuto i miei compagni e Baroni ha cominciato subito a spiegarmi cosa vuole da me.
Il rapporto con i difensori è importantissimo. Devo essere bravo a come dire le cose in base al carattere delle persone. Qui però non c’è nessun problema, c’è tanta sintonia.
Numero 30? Amo il 3, ma è strano vedere un estremo difensore con il 3 così poi ho aggiunto lo zero.
Mi sento pronto per il mio primo campionato da titolare in A, so che ci sarà tanto da fare. Anche lo scorso anno, nonostante fossi alla Sampdoria, avevo un’alta percentuale di parate e arrivavano tanti tiri.
Voci di mercato? Le ho seguite con ansia e c’erano altre squadre che mi volevano, io però avevo dato la mia parola a Trinchera e speravo che la trattativa si sbloccasse.
Quando ho cominciato a giocare a calcio? Avevo 11 anni, ho cominciato tardi. Non ho neppure fatto la scuola calcio. Ho iniziato subito tra i pali perché da piccolo, quando giocavo con i miei amici e cugini, adoravo stare lì. Dopo aver fatto il primo anno alla Lodigiani(squadra di Roma), mia madre non sapeva se farmi continuare o meno, poi un dirigente la chiamo dicendole che avevo talento. Sui rigori non saprei dire se si tratta di una dote naturale o fortuna. Un dirigente di una squadra romana mi disse che il portiere non ha nulla da perdere sui penality. Riguardo le uscite mi sento molto sicuro, acquisti sicurezza con l’esperienza, e poi essendo alto è una cosa che a me piace. Godo di più facendo una bella uscita che una parata sotto al sette.
Ho sempre giocato in C, poi ho fatto un campionato in B a Cosenza e lo scorso anno mi sono ritrovato a fare il titolare in A. Questo per me deve essere l’anno della mia consacrazione, voglio ripagare la fiducia del Lecce e dei tifosi.
Avevo paura di restare impanato nella C, ma c’è stato un anno a Lucca in cui ricordo che il preparatore dei portieri mi fece scattare qualcosa da gennaio. Mi esortò a lavorare mentalmente affinché tirassi fuori le qualità che avevo. Da lì non mi sono più fermato, e spero di crescere ancora”.
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