Roma - Si inaugurava un nuovo terreno di gioco, e chiunque abbia giocato a rugby sa cosa significhi, calpestare per la prima volta il tappeto nuovo di casa propria. Un’emozione intima, l’orgoglio di mostrarlo ai primi ospiti prima di provare a batterli, e il desiderio bruciante di farci il primo placcaggio.
Livorno, domenica 22 maggio: il nuovo campo è una meraviglia, con l’erba sintetica di ultima generazione, di un verde brillante reso quasi fosforescente dal sole e dal contrasto con i muri grigi tutti intorno. Muri alti, incombenti, sorvegliati a vista, ed una facciata ancora più alta dello stesso colore, sagomata dalle finestre squadrate tutte uguali, tutte chiuse da pesanti sbarre a griglia.
Già, perché quel campo da gioco non è un campo normale e non si trova in un impianto normale: quel campo da gioco è dentro l’Istituto Penitenziario di massima sicurezza “Le Sughere” di Livorno. La casa delle Pecore Nere, team rossonero composto interamente da detenuti, uno dei progetti inclusivi di cui la Federazione va giustamente più fiera, e con la Federazione il suo presidente, livornese e dunque tifoso naturale della squadra, Marzio Innocenti.
Una giornata memorabile, come memorabile, nel senso di indimenticabile ed indimenticata, è la figura di chi quel progetto, le “sue” Pecore Nere, lo ha plasmato, difeso e strenuamente sviluppato, Manrico “Chico” Soriani. Un uomo di rugby, andatosene improvvisamente e troppo presto, ormai quasi due anni fa, ma prima ancora un Uomo con la U maiuscola, cui tutti, detenuti, guardie, dirigenti penitenziari e dirigenti FIR, oltre ai “Rino…cerotti” ed agli altri Club Old presenti (Magnaorecchi Massa, Bighelloni Piombino, Briganti Siena, ARF Firenze) hanno rivolto per tutto il tempo dell’incontro pensieri e parole cariche di sentimenti profondi e sinceri, come capita solo ai giusti dentro.
L’appuntamento era alle 11:30, sotto il sole, nel piccolo piazzale che dà sul cancello d’ingresso al campo: il direttore dell’Istituto, Carlo Alberto Mazzerbo, fa gli onori di casa affiancato dagli ospiti (Marzio Innocenti, Presidente FIR, Riccardo Bonaccorsi, Presidente FIR Toscana, Simone Lenzi, Assessore del Comune di Livorno) davanti alle squadre schierate. Alle sue spalle, un drappo copre due targhe, ma lo sanno tutti che lì sopra c’è scritto qualcosa in memoria di Chico.
“Con questo progetto possiamo dire di aver raggiunto diversi importanti obiettivi”, le parole del Direttore. “Il primo è stato quello di poter partecipare ad un torneo ufficiale, il secondo quello di rifare il campo da gioco, il terzo quello di poter lanciare un messaggio. Quale? Che lo sport è impegno, è responsabilità, è solidarietà, e che questi principi devono essere l’insegnamento che vi porterete fuori da questa struttura, nella vita di tutti i giorni, quando potrete uscirne, esattamente ciò per cui tutto il personale dell’Istituto, tutti i volontari che vi supportano, e tutte le persone coinvolte con le Pecore Nere si impegnano con voi giorno dopo giorno”.
“La FIR è profondamente orgogliosa di questo progetto, e la notizia dell'imminente rinnovo anche per i prossimi anni del protocollo che lo ha consentito è una delle più belle da quando sono diventato Presidente”, ha proseguito Marzio Innocenti, accompagnato dalla Responsabile FIR per l'area di Responsabilità Sociale, Daniela De Angelis. “Il rugby mi ha dato tanto nella mia vita, e se ho fatto quello che ho fatto nel modo in cui l’ho fatto, lo devo a ciò che la disciplina ed i valori del nostro sport mi hanno insegnato, e che in un progetto come questo sono esaltati nella loro forma più alta. Sono certo che l’esperienza che state facendo vi stia regalando gli stessi riferimenti, e da livornese molto legato alle sue origini come sono, che questa giornata si stia svolgendo proprio nella mia città mi riempie di un orgoglio molto profondo”.
“Le Pecore Nere e la figura di Chico Soriani sono parte del patrimonio del rugby toscano, un’avventura umana e sportiva che mi onoro di aver potuto seguire fin dal primo minuto, e che oggi mi porta qui, in veste sia ufficiale che di essere umano, a vivere una giornata fantastica”, ha chiuso Riccardo Bonaccorsi dopo i saluti ed i ringraziamenti dell’Assessore Lenzi a nome dell’Amministrazione cittadina.
Lo scambio di regali, di maglie, e di sorrisi sinceri, ha quindi preceduto i discorsi dei due capitani, rotti dalle lacrime nel ricordo del protagonista dell’evento. Poi tutti in campo, per una partita vera, due tempi da 20 minuti molto fisici, arbitrati dall’ex-fischietto internazionale Carlo Damasco, con un livello tecnico di tutto rispetto considerato il contesto e i due anni di pandemia che hanno di fatto bloccato l’attività per un periodo lunghissimo
Primo tempo equilibrato, con la selezione composta dagli Old toscani inizialmente più organizzata in attacco, ma ben contrastata difensivamente dai padroni di casa. Nel secondo copione simile, un paio di occasioni ben costruite dagli ospiti, una difesa stoica sulla linea di meta delle Pecore, e poi il lampo, al minuto 13, quando un’azione alla mano ben costruita porta i rossoneri a schiacciare l’unica meta del match.
Al fischio finale la festa, il corridoio, i cori tutti assieme, ed in cerchio l’ultimo pensiero per Chico, nelle parole dei suoi amici più cari, dentro e fuori dal carcere, e del fratello, Massimo, emozionato come non serve spiegare.
Il terzo tempo sapeva di Sicilia, visto che la coppia di chef, Pecore Nere non giocatrici ma decisamente campioni
ai fornelli, aveva imbastito un banchetto degno della migliore
rosticceria dell’Isola: arancine, brioscia salata, dolci… Uno spettacolo
nello spettacolo, capace di zittire per qualche minuto, giusto quelli
necessari a masticare assaporando fino in fondo,
un gruppo di persone legate ora e per sempre da qualcosa di invisibile e
potente: il ricordo di Chico Soriani, il rugby, la libertà nel gioco,
in un luogo che per sua natura la libertà può solo farla desiderare
sospirando.
Un ringraziamento speciale alla Direzione ed al personale dell’Istituto Penitenziario che hanno consentito lo svolgimento della giornata assieme al Magistrato di Sorveglianza, la Dott.ssa Valeria Marino.
Ai Lions Amaranto Livorno, Club che ha dato il via al progetto, al loro presidente Mauro Fraddanni ed al prezioso addetto stampa Fabio Giorgi, all’Associazione Amatori Toscana Rugby nelle persone di Arienno Marconi e Stefano Maganzi, ai tecnici Michele Niccolai, Mario Lenzi, Luca Paone, Marco Lenzi e Vincenzo Limone, ed ai dirigenti-accompagnatori Maurizio Berti e Massimo Soriani, fratello di Manrico.
Alle squadre Old toscane che hanno partecipato al progetto: Rino..Cerotti Livorno, Allupins Prato, Sorci Verdi Prato, Zoo Vasari Arezzo, Arf Firenze, Ribolliti Firenze, Briganti Siena, Trinceroni Scandicci, Magnaorecchi Massa e Pirati Piombino.
E naturalmente a loro, ai rugbisti con la maglia delle Pecore Nere.
Nessun commento:
Posta un commento