In questo libro Emanuele Atturo indaga il mistero della presenza sacrale di Federer su un campo da tennis. Dai primi anni difficili e stranamente indisciplinati, a quelli del suo dominio incontrastato, per poi arrivare alle rivalità infinite, prima con Rafael Nadal e poi con Novak Djoković, che col loro confronto di stili hanno fatto brillare ancora più intensamente l'unicità del tennis di Federer.
Roger
col completo bianco immacolato, l'iconica fascia da samurai, la bocca
un po' triste e lo sguardo stretto e assorto. Quando cammina sul prato
verde di Wimbledon, sul suo prato, nei momenti più duri o in quelli più
felici, Federer non perde mai una profonda imperturbabilità, la forma di
eleganza più apprezzata nel tennis. In uno sport sempre più dominato
dall'atletismo estremo, Federer riesce a vincere mantenendo un'armonia
neoclassica che lo fa apparire come la versione perfezionata dei
tennisti del passato. In questo libro Emanuele Atturo indaga il mistero
della presenza sacrale di Federer su un campo da tennis. Dai primi anni
difficili e stranamente indisciplinati, a quelli del suo dominio
incontrastato, per poi arrivare alle rivalità infinite, prima con Rafael
Nadal e poi con Novak Djoković, che col loro confronto di stili hanno
fatto brillare ancora più intensamente l'unicità del tennis di Federer.
Col passare del tempo le vittorie di Roger sono diventate più rare delle
sconfitte, creando il paradosso perfetto del giocatore insieme più
vincente e più perdente dellascena tennistica internazionale
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