Un libro che sa rendere, forse come mai finora, lo spirito profondo del calcio, l'emozione del campo, il clima dello spogliatoio, l'anima di una squadra, di uomini che trasformano il 4-4-2 da schema a somma.
«Una squadra di amici che ha consumato ossa, sudore, sangue e fatica per caricarsi sulle spalle, ognuno per quanto poteva, una missione, un'impresa: rendere possibile l'impossibile, sfidare e battere lo status quo, agitare le acque fino a scatenare uno tsunami.»
C'è
qualcosa di speciale nella vittoria dello scudetto della Sampdoria del
1991, qualcosa che non si è spento e che anzi continua ad ardere di
fiamma viva: l'amicizia. A distanza di trent'anni dalla Samp campione
d'Italia, quei ragazzi talentuosi ma diversi sono ancora lì che si
ritrovano a cena, si scambiano via chat informazioni e stupidaggini,
alcuni lavorano insieme. Perché è stata quella meravigliosa stagione
1990-1991 a unirli per non dividerli più, quella con Paolo Mantovani
alla presidenza e con Vujadin Bo&kov alla guida tecnica. Non è un
caso che questo sia un libro collettivo. Tutti i calciatori di quella
eroica rosa hanno scritto la loro parte, svuotando con entusiasmo ognuno
il proprio cassetto dei ricordi e mettendo a disposizione della storia
gioie e dolori, infortuni e colpi di classe, imprese in campo e vita
privata. Chi ci ha messo il talento, chi l'allegria, chi la forza
fisica, chi le proprie debolezze, chi la passione. E straordinario è,
ancora una volta, il risultato. L'eccellenza sportiva fa da cornice
meravigliosa a un quadro di relazioni fra calciatori amici
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