Perché distruggere uno degli atleti più promettenti che l'Italia abbia avuto negli ultimi anni e il suo eccellente allenatore? Lo si scopre leggendo questo libro importantissimo che affonda il colpo nel sistema sportivo internazionale.
«Donati, scienziato dell'allenamento, noto in tutto il mondo per le sue sensazionali e solitarie battaglie contro il doping» – dalla Prefazione di Attilio Bolzoni
«Buonasera
professore, oggi con i giornalisti si è parlato di un mio ritorno alle
gare. Vorrei fare una cosa mai vista prima a livello di antidoping. E la
prima persona che mi viene in mente è lei.» A scrivere questo
messaggio, nel novembre 2014, è Alex Schwazer, già Oro olimpico nella
50km di marcia a Pechino 2008 e poi squalificato per doping poco prima
di Londra 2012. Il destinatario è Alessandro Donati, uno dei migliori
allenatori di atletica al mondo ma, ancor di più, simbolo internazionale
(scomodo) della battaglia contro l'uso del doping. Lo stesso Donati
che, nel 2012, aveva fatto partire la segnalazione in seguito alla quale
Schwazer era stato squalificato.Inizia così quella che dovrebbe essere
una storia positiva: un atleta che "si redime" e torna a praticare sport
pulito, e un allenatore integerrimo. Ma non siamo in un mondo ideale.
Al contrario, profondamente corrotto, dominato da istituzioni –
federazioni sportive e organizzazioni nominalmente preposte
all'antidoping – marce in tutti i loro gangli. Sono coloro che Donati
definisce "i Signori del doping" perché, operando
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